Ecocardiografia fetale: un esame ecografico che si esegue nel secondo trimestre di gravidanza.
Il cuore fetale con l' ausilio di una sonda ad ultrasuoni e dell' ecocolordoppler cardiaco viene accuratamente studiato con lo scopo di rilevare un'eventuale anomalia cardiaca o malformazioni cardiache fetali.
Il momento migliore per esegue l' ecografia fetale è tra la 20 settimane e la 22 settimana di gravidanza
Dopo la nascita l' esame per la valutazione bel bambino è l' ecocardiografia neonatale.
Ecocardiografia fetale quando si fa ?
L' ecografia cardiaca fetale è un esame che si esegue durante il secondo trimestre di gravidanza per studiare l' anatomia del cuore del feto e la funzionalità cardiaca direttamente nel ventre materno, permettendo di individuare tempestivamente la presenza di una malformazione cardiaca congenita , la presenza di un' anomalia cardiaca e patologie cardiache a carico del cuore e dei grandi vasi del feto.
Ecocardio fetale: perché è importante fare eco cardiaca fetale
L' eco al cuore fetale ha sostanzialmente due obiettivi:
Individuare prima della nascita le cardiopatie congenite;
Valutare la funzionalità cardiaca, che è un indicatore di benessere fetale
L' eco cuore feto non rientra nei controlli di routine in gravidanza quindi è un esame che si fa a pagamento salvo che non vi siano conclamate indicazioni per un sospetto della presenza di una malformazione cardiaca del feto e per fare diagnosi differenziale se vi sia un sospetto di difetto interventricolare o di anasarca fetale per rilevare l' idropericardio. Sottoporsi all' ecocardiografia fetale le in gravidanza è fortemente consigliato dall'ostetrica/ ginecologo, quando vi sono fattori di rischio o anomalie emerse durante i controlli della gestazione.
La sua esecuzione viene raccomandata tra la 20 settimana e la 22 settimana di gravidanza con il fine di fare diagnosi precoce, ma si può eseguire fino al termine della gravidanza per monitorare l'evoluzione delle cardiopatie e/o delle aritmie fetali.
Ecocardiografia e studio del cuore del feto
Con l’ecocardiografia fetale è possibile l’ identificazione di aritmie del cuore fetale :
una bradicardia fetale inferiore a 100 bpm, se persistente, può esprimere un blocco cardiaco;
una tachicardia fetale prolungata può portare a gravi conseguenze e può regredire attraverso una terapia farmacologica somministrata alla madre.
Le madri a rischio di portare in grembo un feto con cardiopatia dovrebbero sottoporsi all' ecografia del cuore fetale che permette uno studio dettagliato dell' anatomia del cuore fetale e il corretto funzionamento del muscolo cardiaco.
Il rischio fetale è rappresentato, ad esempio, da predisposizione familiare a cardiopatie congenite, infezioni contratte dalla madre durante la gravidanza come la rosolia, diabete oppure malattie autoimmuni materne .
La possibilità di diagnosticare prima della nascita una malformazione fetale o una cardiopatia congenita consente di pianificare il parto in un centro attrezzato per la cura del neonato cardiopatico nelle modalità e nei tempi più idonei.
In tal modo, sin dal momento della nascita, è possibile instaurare in maniera tempestiva il trattamento medico o chirurgico adeguato al caso.
Indicazioni fetali all' ecocardiografia fetale
L' ecocardio al feto è fortemente raccomandata per rischi cardiaci fetali come:
Traslucenza nucale aumentata nel primo trimestre, con cariotipo normale;
Ritardo di crescita, IUGR, ad insorgenza precoce;
Sospetto di cardiopatia all' ecografia morfologica;
Cariotipo fetale anomale rilevato con l' amniocentesi o la villocentesi;
Alterazioni del battito cardiaco fetale rilevato al controllo ecografico;
Malformazioni fetali extra-cardiache;
Idrope fetale non immunologico
Gemellarità monocoriale .
Indicazioni materne all' ecocardiografia fetale
Le indicazioni materne si basano sia su fattori di rischio materni, sia su malattie materne associate a sindromi e cardiopatie congenite fetali:
Familiarità per cardiopatie congenite : altri figli o parenti prossimi con cardiopatia congenita oppure uno dei due genitori con malattia congenita cardiaca;
Infezioni contratte in gravidanza quali toxoplasmosi, rosolia e parvovirus B19;
Patologie autoimmuni materne quali lupus eritematoso sistemico, anticorpi anti cardiolipina etc..;
Malattie metaboliche materne come diabete, fenilchetonuria, ipercolesterolemia etc..;
Esposizione materna a radiazioni ed agenti teratogeni durante la gravidanza ;
Assunzione di farmaci teratogeni come: paroxetina, acido valproico, alcool, fenitoina, trimetadione, carbamazepina, carbonato di litio, retinoidi etc.
Come si esegue l' ecocardiofetale ?
L' esame ecocardiografico fetale viene eseguito da un ecografista esperto in modalità simile ad una normale ecografia quindi per via transaddominale e dura 30-40 minuti o più, il tempo necessario per visualizzare e valutare in modo approfondito tutte le componenti del cuore fetale.
La metodica utilizza ultrasuoni e l' Ecocolordoppler cardiaco che evidenziano i flussi anormali provocati da alterazioni delle strutture del cuore fetale.
Con la sonda ecografica appoggiata sull'addome della madre si fa una prima valutazione anatomica del cuore del bambino eseguita in bidimensionale, seguita da uno studio funzionale del cuore.
In sostanza si esegue una sorta di elettrocardiogramma fetale.
Durante lo studio ecografico vengono valutate:
camere cardiache;
connessioni atrio-ventricolari e ventricolo-arteriose;
ritorni venosi sistemici e polmonari ecc.
Per la valutazione funzionale cardiaca mediante il colordoppler e il doppler pulsato vengono valutati:
la circolazione all'interno del cuore e nei grossi vasi;
il flusso artero-venoso nel nel cordone ombelicale.
L'integrazione delle informazioni ottenute con l'ecocardiografia fetale permette di studiare al meglio le connessioni tra le varie strutture cardiache, le loro caratteristiche morfologiche e la loro funzione.
Mammamather
ostetricia e ginecologia tascabile
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