Capricci bambini: perché i bimbi fanno i capricci con la mamma e i trucchi per gestirli.
La psicologa Vanessa Rotilio ci spiega il rapporto tra mamme e bambini e perché sono più capricciosi in sua compagnia con ottimi trucchi per gestire i capricci
I capricci dei bambini con la mamma
Si stava comportando bene fino a quando non sei arrivata tu
Quante volte ci siamo sentite rivolgere questa frase? E quante volte abbiamo pensato che fosse pretestuosa, e persino offensiva, finché non ci siamo accorte che era semplicemente… vera?
Niente panico: non siete sole nell’universo!
In uno studio pubblicato tempo fa si asserisce che i bambini sono all’80% peggiori quando sono con le loro mamme.
” E, a sorpresa, questo sarebbe in linea di massima un segnale positivo".
Perché i bambini fanno più capricci con la mamma.
Si può dire che i bambini ‘devono’ fare i capricci e sarebbe strano se non li facessero, perché attraverso il capriccio sperimentano fino a che punto possono spingersi, qual è il loro raggio d’azione e soprattutto quali i limiti che vengono posti loro.
Nonni e mariti poco empatici sono sempre pronti ad accusarci se il bambino inizia a comportarsi “male” ogni volta che ci siamo noi nei paraggi.
“Con me è un angioletto” può suonare antipatico, ma mai come “con me non si sarebbe mai permesso di fare un capriccio simile”; una frase del genere sottintende, nemmeno in modo troppo sottile, che il bambino “peggiora” con noi perché lo viziamo, perché siamo deboli, non abbiamo polso e quindi non godiamo di nessuna autorevolezza ai suoi occhi.
Sbagliato! Certo, i capricci non devono mai sconfinare entro certi limiti, ad esempio, le mani addosso, grida e urla, altrimenti può esserci davvero un problema di educazione o ancora un disagio di qualche tipo.
Ma se sono capricci del tutto normali per un bambino, ad esempio, di due o tre anni, il fatto che si verifichino “solo con noi” è un buon segno.
Come affrontare i capricci dei bambini senza perdere il controllo
I bambini fanno più capricci con la mamma perché sono legati a lei da un rapporto letteralmente viscerale.
Sanno che, anche se si comporteranno “male”, la mamma li accetterà ugualmente e non li abbandonerà mai. Insomma, poco c’entra il “tu non li rimproveri mai”.
Non solo: se il bambino in contesti sociali e con altre persone sa che deve avere dei limiti per essere “accettato”, quando è con la mamma, magari stanco dopo una giornata di scuola, può finalmente “lasciarsi andare”.
I bambini “sfidano” la pazienza della mamma con i loro capricci perché magari sono stanchi, nervosi, arrabbiati e hanno bisogno di essere contenuti e coccolati: il capriccio non è un capriccio, ma una richiesta di contenimento e protezione da parte della persona con cui sono più intimi.
Se il bambino fa più capricci con la mamma, insomma, non vuol dire che lei non ha fatto un buon lavoro, ma l’esatto contrario: so che tu mi accetti e mi ami anche se mostro il mio lato peggiore.
I bambini che diventano la versione peggiore di sé stessi non appena arriva la mamma, hanno qualche problema comportamentale? Oppure vogliono solo mettersi in mostra? E in questo secondo caso, perché non lo fanno anche con altre persone?
Questa interpretazione, stando agli studi, non è del tutto esatta. Forse proprio quella persona che asserisce "con me è un angelo" li fa sentire a disagio e impacciati: per questo, non appena arriviamo noi, ci sfogano addosso il loro nervosismo sapendo che ci prenderemo cura di loro.
Significa che si fidano di noi e che sanno che il nostro amore non è subordinato al loro comportamento.
La psicologa infantile Heather Wittenberg afferma:
“I bambini riservano il loro meglio - e il peggio - per noi, come genitori.
Sono il loro "vero sé" con noi.
Ci vuole energia per 'essere bravi' e seguire le regole, specialmente per i bambini piccoli, così quando arrivano a casa lasciano tutto fuori.”
La buona notizia, secondo la psicologa, è che allo stesso modo anche il loro amore più autentico, e la loro ammirazione, sono riservati a noi.
Se quindi i bambini sono educati, rispettosi degli insegnanti a scuola e degli altri adulti che ruotano intorno a loro, se hanno una buona interazione con i loro coetanei... allora, il fatto che con noi "diano il peggio" è solo indicativo che stiamo facendo un buon lavoro. E non il contrario.
La maternità è un duro lavoro, ma accettare che i nostri bambini ci amano così tanto da essere completamente sé stessi solo con noi, forse lo rende un pochino più facile.
E per i bambini, imparare ad essere spontanei e accettare i propri sentimenti ed emozioni, anche quando solo negativi, è indicibilmente importante.
Anzi, è fondamentale nell'ottica di sviluppare una sana intelligenza emotiva.
Se siamo preoccupate per le scenate epiche dei nostri bambini, che a volte rendono i nostri rientri a casa da incubo, confrontiamoci con gli altri adulti di riferimento, come gli insegnanti, e cerchiamo di capire se è c'è un problema di fondo che va affrontato, oppure se fanno semplicemente parte di quelli che "danno il peggio quando c'è la mamma."

Come gestire i capricci dei bambini?
Ecco alcuni consigli da usare con un bimbo capriccioso
Il bambino capriccioso non va ignorato ma rispecchiato
A meno che non ci manchi di rispetto o assuma comportamenti fortemente maleducati, concediamogli la possibilità di sfogarsi un po’ e rispecchiamo la sua emozione, facendogli capire che non lo ignoriamo ma capiamo che può succedere che sia più nervoso, che abbia avuto una giornata storta. Ma poi lasciamo che il capriccio si smorzi da sé.
Non accondiscendere ai bimbi capricciosi
Rispecchiare non vuol dire assecondare il capriccio, altrimenti il bambino potrebbe giungere alla conclusione che in questo modo riesce a far fare alla mamma quel che vuole lui.
E lo utilizza come uno strumento di tacito ricatto (“se non vuoi che faccia il capriccio, mi devi concedere questa cosa”)
Porre un freno per gestire bimbi e capricci
Dopo avergli detto pacatamente che vediamo bene che è tanto arrabbiato, che capiamo che vorrebbe ottenere una certa cosa, altrettanto pacatamente gli aggiungiamo che non possiamo accontentarlo.
“Regole e confini vanno posti in maniera ferma e pacata: se ci arrabbiamo abbiamo fallito nel nostro obiettivo!” aggiunge la psicologa".
Grazie alle neuroscienze abbiamo scoperto che i capricci hanno origine nella zona posteriore del cervello, che è quella degli istinti e delle pulsioni, che vorrebbero l’appagamento immediato di ogni desiderio.
Attraverso l’intervento educativo dell’adulto, si forma una catena di neuroni che collega la parte istintuale con la zona frontale del cervello, che è quella del controllo, che consente al bambino di porre un freno alle sue pulsioni, imparare a gestirle e crescere sereno.
E questi freni dobbiamo porli noi adulti”.
Come reagire ai capricci frequenti
Per concludere, però, devo aggiungere che se i capricci dei bambini sono troppo frequenti, se il bambino assume atteggiamenti esageratamente esasperanti, aggressivi o provocatori, e se, anche dal confronto con gli altri adulti di riferimento, venisse fuori un bambino troppo maleducato, tutto ciò potrebbe segnalare un disagio.
In tal caso meglio confrontarsi con un esperto per andare all’origine del problema ed individuare l’approccio più adatto.
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